Misure alternative
Se il problema fosse veramente l'inquinamento (cfr. stato dell'aria), allora, da quanto visto, è evidente che per eliminare gli sforamenti invernali delle polveri sottili è sui riscaldamenti che bisognerebbe agire. Il traffico è un fattore secondario, specie quello privato, dato che è composto da veicoli ormai estremamente poco inquinanti.
Purtroppo non è chiaro, dai documenti a cui si può accedere on line, quale è la percentuale dei riscaldamenti ancora a gasolio. La cosa certa è che essa non è trascurabile, e pare che essa sia maggiore proprio nel caso degli edifici pubblici. (Vanni , Stella)
Purtroppo, oltre agli impianti di riscaldamento centralizzati, privati e non, vi sono anche i caminetti, presenti ancora in molte case. Benché il loro numero e il loro utilizzo non siano più quelli che erano una volta, il fatto che in essi il materiale utilizzato venga bruciato in condizioni certo non controllate e che le canne fumarie siano prive di qualsiasi tipo di filtro, induce a pensare che la loro reale importanza sia stata sin qui sottostimata.
Il completamento della metanizzazione dei riscaldamenti porterebbe però sicuramente ad un ulteriore miglioramento della qualità dell'aria, probabilmente determinante a ridurre il numero dei giorni di sforamento sotto quello consentito.
Il traffico privato non dovrebbe neanche essere ulteriormente preso in esame, dato che abbiamo già abbondantemente visto come esso rappresenti un fattore del tutto secondario. Ma volendo agire anche su di esso, la direzione da prendere dovrebbe essere esattamente opposta a quella sin qui seguita. Invece di creare continui intralci alla circolazione privata, bisognerebbe al contrario cercare di rendere il traffico più fluido, cosa che permetterebbe di ridurre il consumo a parità di tratta percorsa, e quindi anche la produzione di gas di scarico.
Si tratterebbe perciò di eliminare i colli di bottiglia, eventualmente riallargando anche le strade che negli ultimi anni hanno subìto il restringimento della carreggiata, sincronizzare i semafori, ottimizzare i sensi unici in modo non da aumentare i tragitti, ma al contrario di ridurli.
Bisognerebbe poi aumentare i posti di parcheggio disponibili, a cominciare da quelli in periferia, e in particolare creando parcheggi GRATUITI (attualmente l'amministrazione sta andando in direzione opposta, mettendo strisce blu dappertutto disincentivando quindi il trasbordo verso i mezzi pubblici) in corrispondenza delle fermate delle metropolitane più esterne. Ciò sia per far entrare in città meno macchine, sia per evitare che quelle che devono entrare debbano girare a vuoto per cercare un parcheggio.
Ovviamente bisognerebbe al contempo potenziare al massimo i mezzi pubblici, sia a livello di frequenza delle corse, sia a livello degli orari in cui le varie linee. In particolare andrebbe esteso l'orario delle metropolitane, dato che, altrimenti, per girare in città la sera un mezzo privato diventa indispensabile.
Sarebbe poi necessario cercare di quantificare l'importanza dei cantieri nella produzione di polveri fini. Ove tale fattore non dovesse risultare trascurabile sarebbero da individuare delle misure per ridurne al minimo l'apporto.
Merita a tale riguardo far presente che nel documento sixth annual impacts monitoring report-2008-07, il documento ufficiale che discute gli effetti della congestion charge di Londra, si ipotizza, a spiegazione di un aumento localizzato delle polveri fini in due specifiche zone della città, che la causa sia da ricercarsi in alcuni grossi cantieri in zona: “The reasons for this are likely to be due to the presence of major construction and road works during 2007 at both sites”.
Infine sarebbe da valutare anche la possibilità di introdurre l'obbligo di appropriati filtri per i forni a legna delle pizzerie, ove vi fossero sufficienti indicazioni che il loro apporto non è in effetti trascurabile.
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