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GRAFICI - GRAFICI (ARPA storici) - DATI - grafici e dati sono aggiornati quotidianamente in automatico
Perché
“Arcipelago AreaC” è un libro che abbiamo scritto per demistificare alcune convinzioni, alimentate dai media e da molti ambienti politici, in merito all'inquinamento dell'aria cittadina. Nel corso degli ultimi anni, confrontando i dati reali con quanto veniva detto sui giornali e in televisione, ci siamo resi conto che l'argomento veniva trattato con enorme superficialità. Grande spazio veniva lasciato a proclami allarmistici, tesi a far credere all'opinione pubblica che l'aria a Milano è estremamente inquinata, che lo diventa sempre di più e che a causa di ciò la salute dei milanesi è in grave pericolo. Inoltre si è sempre implicitamente o esplicitamente affermato che il grande colpevole è l'automobile privata, e che perciò era di essenziale importanza disincentivarne, con ogni mezzo, l'utilizzo.
In realtà nulla di quanto sopra corrisponde a verità:
- l'aria di Milano non è mai stata così poco inquinata come ai nostri giorni
- gli effetti dell'inquinamento dell'aria sulla salute (facendo riferimento all'attuale situazione milanese) sono così ridotti da essere ai limiti delle misurabilità, in quanto difficilmente separabili dalle fluttuazioni casuali di fondo.
- non vi è la minima evidenza sperimentale a favore del fatto che le automobili private 1) siano la principale fonte di inquinanti a Milano (almeno di quelli - le polveri sottili - che ancora con periodicità superano - di poco - le soglie di legge)
- tutti i dati a disposizione indicano che il grosso dell'inquinamento (quel poco che rimane, sia ben inteso) è dovuto ai riscaldamenti
Valutando come assolutamente non all'altezza l'offerta informativa da parte dei mass-media e credendo che su tale argomento - in funzione del quale sono state prese e vengono prese decisioni che vanno ad influenzare in maniera determinante l'economia e il tessuto produttivo dell'intera città - sia invece necessaria un'informazione più accurata e non distorta, abbiamo deciso di scrivere noi stessi un pamphlet in cui raccogliere le informazioni essenziali per capire il problema.
Perché il riferimento all'AreaC
L'AreaC rappresenta il caso più emblematico di questa continua mistificazione della realtà e per tale motivo ha ispirato il titolo. L'amministrazione non ha mai smesso di praticare un gioco delle tre carte in cui il provvedimento, a seconda dell'interlocutore e del merito della discussione, viene presentato come provvedimento contro la congestione stradale oppure come provvedimento anche (o soprattutto) contro l'inquinamento. Quando l'interlocutore è tecnicamente preparato sul tema inquinamento, l'amministrazione adduce la lotta al traffico in eccesso come motivazione alla base dell'AreaC. Quando però serve un argomento dialetticamente forte e l'interlocutore è abbastanza poco addentro alla materia da rendere la cosa possibile, ecco allora che l'amministrazione, e chi la sostiene in questo provvedimento, fanno appello al miglioramento della qualità dell'aria e alla salute pubblica. Ciò è avvenuto ad esempio all'incontro organizzato da VAS (MILANO AREA C . C sto / non C sto : sostenitori e detrattori a confronto. - ), ma anche nel caso dei ricorsi contro l'AreaC, che i magistrati sono stati indotti a respingere sulla base del principio della difesa della salute come bene superiore. Da aggiungere che il Codice della Strada permette di creare ZTL a pagamento per motivazioni ambientali e di salute pubblica.
Metodo
In questo libro ci si siamo focalizzati soprattutto sul metodo di lavoro, abbiamo applicato il “metodo scientifico”, cioè il metodo che arriva ad una conclusione basata su dati oggettivi, su un procedimento verificabile e riproducibile e sull'applicazione del cosiddetto “rasoio di Occam”:
« A parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire »
Abbiamo lasciato molto spazio ad analisi che partono dai dati grezzi e abbiamo sempre indicato dove recuperarli, così che chiunque sia in grado di seguire l'elaborazione ed eventualmente ripeterla lui stesso possa verificare la validità delle conclusioni proposte. Checché ne dicano alcuni personaggi che pensano di poter guardare dall'alto in basso chi non appartiene al loro giro, per giungere a valutazioni valide bastano i dati di partenza, un po' di dimestichezza con la matematica e un foglio di calcolo (strumenti ampiamente utilizzati anche in ambito di studio universitario).
Autori
- Enrico Engelmann, biologo, libero professionista, enrico@milanofotografo.it, fondatore di www.sos-traffico-milano.it
- Andrea Trentini, ricercatore, Università degli Studi di Milano, me@atrent.it
Contatto: autori@arcipelagoareac.it
"Indipendenza" degli autori
Spesso ci scontriamo con persone che denigrano il nostro lavoro - senza nemmeno leggerlo - sulla base del “ragionamento” che non saremmo indipendenti, che saremmo cioè guidati da un qualche tipo di interesse.
Dunque, criticare l'indipendenza dell'oratore è l'errore più comune della retorica, è uno sbaglio facile da fare, ma è uno sbaglio grosso, nel senso che è PALESE che chi fa una apologia è INTERESSATO a dimostrare il proprio punto, ma è la sostanza del suo argomento che va giudicata, non il suo interesse… l'esempio classico è l'imputato in un tribunale, è OVVIO che lui parli in propria difesa e che sia INTERESSATO alla propria sorte, non per questo la sua argomentazione va buttata via…
Quindi noi siamo interessati e quindi “non indipendenti”? Sì! Siamo interessati a far emergere la verità su questi argomenti (inquinamento, traffico, emissioni, etc.) e cerchiamo di dimostrare il nostro punto di vista, e lo facciamo applicando il metodo scientifico (vedi sopra) e condividendo apertamente dati e ragionamenti per l'esame dei lettori (peer review?).
Chi destituisce di fondamento i nostri argomenti solo sulla base dell'Ethos non raggiunge il suo scopo e non fa altro che sminuire se stesso.
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