“AreaC”
Per BLOG del Corriere “Milanesi”
Autori:
- Andrea Trentini, ricercatore informatico in Università di Milano, sostenitore del Software Libero e dell'Opendata, fondatore del comitato MotoCivismo
- Enrico Engelmann, laureato in Biologia, Dottorato in Biologia Vegetale con uno studio ad argomento biofisico, si occupa di programmazione web, eventi culturali e fotografia, fondatore del comitato SOS-traffico-Milano
Il Comune propone AreaC come un baluardo in difesa della salute dei cittadini e non come un (buon) modo di fare cassa. Le motivazioni ufficiali sono: 1) salute; 2) “congestion”.
Partiamo dalla seconda: è ovvio che introducendo un pedaggio, un'asticella all'ingresso, il traffico si riduca… in centro… e aumenti proporzionalmente nei dintorni. Ma le leggi dello stato concedono l'istituzione di pedaggi su concessione (appunto) a fronte di erogazione di servizi a valore aggiunto, vedi le autostrade, mentre il Comune ha ufficialmente dichiarato che i proventi di AreaC verranno usati per mobilità sostenibile e mezzi pubblici, cioè NON a favore dei “pedaggiati”. La mossa corroborativa di ALZARE le tariffe dei mezzi pubblici è ovviamente un grande incentivo al loro utilizzo… Anche il generoso e “volontario” contributo dei residenti, che non possono certo scegliere se passare da AreaC o meno, è un grande segno di civiltà. “Ma c'è di mezzo la salute!” dicono in tanti, in questi casi bisogna derogare…
Analizziamo allora la questione “salute”. L'ARPA tiene sotto controllo l'aria della Regione Lombardia da qualche decina di anni e ci spiega che gli inquinanti “monitorati” sono: benzene, diossido di azoto, diossido di zolfo, monossido di carbonio, ozono… tutti sotto soglia dagli anni '90 e pure in discesa costante… e le famose polveri sottili (ridottesi dal 1970 al 1995 di ben 10 volte, oggi relativamente costanti, altalenanti fra inverno e estate), l'ultimo inquinante a destare ancora attenzione. Le fonti delle polveri sono molteplici e i motori NON sono quella preponderante, la quota parte maggiore, più del 80%, è dovuta alla combustione della legna, ai riscaldamenti non a gas e ai processi industriali… Ecco perché i dati che scarico giornalmente (dal 2005) dall'ARPA dimostrano platealmente, in uno studio realizzato assieme ad Enrico Engelmann confrontando l'interno di AreaC con l'esterno, come AreaC sia ININFLUENTE (sia i dati che lo studio sono disponibili su web per verifica). Non è un caso che il Comune abbia infatti in seguito dichiarato che le polveri non sono riducibili e che bisogna invece concentrarsi sul “black carbon”, un inquinante misurato solo dal Comune, di cui non ci sono né dati storici né attuali (non vengono pubblicate le misurazioni giornaliere), sul quale non ci sono normative europee di riferimento e di cui l'OSHA (ente USA che si occupa di salute e sicurezza sul lavoro) ne stima la pericolosità a concentrazioni 350 volte superiori a quella nell'aria di Milano.
Alla fine AreaC non produce effetti benefici sull'aria, ma causa solo disagi a molte persone (tempi di percorrenza lunghissimi con i mezzi o levatacce per entrare prima delle 7.30) cosa che sicuramente non contribuisce alla salute e al benessere. AreaC è un peggioramento oggettivo e significativo della qualità della vita per non poche persone, a fronte di un miglioramento puramente soggettivo, di natura estetica, per coloro cui non piace “vedere tante auto in giro”. Provvedimenti più sensati potevano essere la RIDUZIONE dei biglietti dei mezzi pubblici, la realizzazione di parcheggi custoditi di interscambio in periferia e una migliore gestione della sosta selvaggia in città…